Ben, L’arte del limite insieme, galleria Il Ponte, Firenze_6
Ben, L’arte del limite vasca, galleria Il Ponte, Firenze_9
Ben, L’arte del limite Ego, galleria Il Ponte, Firenze_11
Ben, L’arte del limite tutto è arte, galleria Il Ponte, Firenze_12
Ben, L’arte del limite beau, galleria Il Ponte, Firenze_13
Ben, L’arte del limite che fare, galleria Il Ponte, Firenze_15
Ben, L’arte del limite vetrina, galleria Il Ponte, Firenze_16
BEN Biografia
L’arte del limite o il limite dell’arte sfoglia il Catalogo
a cura di ANDREA ALIBRANDI
10 marzo – 28 aprile 2007

La galleria Il Ponte ha continuato la stagione espositiva con una personale dedicata ad uno dei personaggi di maggior rilievo per la diffusione delle teorie trasgressive di Fluxus. Maestro «[…] nel gioco sistematico delle annessioni all’universo dell’arte di tutto ciò che sembrerebbe esserne fuori […]», Ben usa la sua scrittura dal tratto infantile per indicare tutto ciò che è arte, e allo stesso tempo per togliere ad ogni oggetto indicato la propria fisicità, per farlo assurgere a concetto astratto.
La mostra sviluppa appunto l’idea de Il limite dell’arte per cui, seguendo la tradizione duchampiana, Ben mette in discussione ogni confine riguardo a cosa si possa intendere per manufatto d’artista. In un gioco sempre più spericolato, dove quanto viene toccato dalla mano e dal suo segno-scrittura diviene arte, Ben ne rischia l’annullamento stesso del senso. La sua diventa così anche L’arte del limite, realizzata con feroce azzardo sul margine del completo azzeramento dei valori.
La mostra costruita su questo tema nodale nel suo lavoro si componeva di oltre settanta opere: tele, carte, oggetti soliti e inattesi, che l’artista riscatta e rimuove dalla memoria del passato per farne testimonianza di un pensiero apparentemente privo di limiti che gioca sempre sull’azzardo. Lo stesso Ben ha allestito la mostra secondo il criterio di un caos organizzato, in cui le opere si disponevano nello spazio della galleria come divise per temi, quasi a costituire degli ambienti (la sala da bagno, la camera da letto, …) in cui far sostare il visitatore invitandolo ad un percorso giocato fra testi e immagini, alla ricerca di risposte alle provocazioni di Ben sul senso del nostro vivere e sentire quotidiano.