Hidetoshi Nagasawa, Interferenza, 2005, galleria Il Ponte, Firenze_01
Hidetoshi Nagasawa, Interferenza, 2005, galleria Il Ponte, Firenze_02
Hidetoshi Nagasawa, Senza titolo, 2004, galleria Il Ponte, Firenze_1
HIDETOSHI NAGASAWA Biografia
Interferenza Catalogo
a cura di LAURA VECERE
8 ottobre – 31 dicembre 2005

La galleria Il Ponte ha inaugurato la stagione espositiva con una mostra dedicata all’artista giapponese di origine, occidentale di adozione Hidetoshi Nagasawa.
Secondo un caratteristico modus operandi, che Nagasawa persegue fin dagli anni Sessanta, scegliendo di realizzare le sue opere in situ, ideate “in” e “per” quel luogo, in un serrato dialogo tra ambiente e scultura, tra opera e spazio, ha realizzato appositamente per la sala superiore della galleria una scultura site specific dal titolo Interferenza. Si tratta di una trave squadrata in legno di castagno, di 30 cm di lato e lunga 1100 cm, composta da due elementi che si congiungono al centro attraverso un particolare incastro e sorretta ad ognuna delle estremità da un troncone di trave trasversalmente contrapposto all’altro. Questi la sostengono a circa un metro dal suolo per un magico equilibrio di forze contrarie, che paiono toglierle peso.
«[…] Superato lo sbarramento oppositivo tra corpo grave e assenza di gravità, Nagasawa mette allo scoperto il circuito di connessioni, il passaggio, il fulcro della leva che ogni volta permette di innalzare, superando elegantemente il vincolo, l’impedimento, la stasi e individuare il luogo in cui matura la totale trasformazione della materia. Si evidenzia così un lato che si potrebbe definire “contemplativo” che il lavoro d’arte sottende ogni volta che opera nella direzione dell’“ostacolo”. La scultura in questi termini è specchio di una disciplina interiore: la via della dissoluzione del peso non è da cercare nell’aria ma è operazione che si compie nel centro stesso della materia.» (tratto dal testo in catalogo, Corpo grave, di Laura Vecere).
Nella sala inferiore della galleria è stata presentata una serie di raffinate opere su carta, uno dei mezzi di espressione privilegiati dall’artista, tanto da essere spesso trattata come vero e proprio mezzo scultoreo. Ognuna di queste opere offre un gioco di relazioni e rimandi fra pieni e vuoti, fra luci e ombre, con nastri di rame incollati, dove talvolta appare del colore che, tratto attraverso l’acido dalla natura del rame, si distende sulla carta nelle sue varianti di verde ceruleo. Questo nucleo compatto di lavori, datati 2004 – 2005, è realizzato su carte di formato 100×70 cm, fra cui se ne evidenzia una di grandi dimensioni, 210×300 cm, composta da nove moduli.