Jan Fabre, Untitled - Self-Portrait, 1988, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Rhinoceros beetle in state of war (Metamorfoses), 1992, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Untitled, 1994, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Untitled, 1994, galleria Il Ponte, Firenze_2
Jan Fabre, Mur de la montée des anges, 1994, galleria Il Ponte, Firenze_1
Jan Fabre, Mur de la montée des anges, 1994, galleria Il Ponte, Firenze_2
Jan Fabre, Armour (Breast), 1997, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Armour (Breast), 1997, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Armour (Leg), 1997, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Armour (Arm), 1997, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Salvator Mundi, 1998, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Skull with Magpie, 2001, galleria Il Ponte, Firenze
Jan Fabre, Skull with Keys of Hell, 2013, galleria Il Ponte, Firenze
JAN FABRE Mostra 2015
Close up 2016
Catalogo

Jan Fabre (Anversa, 1958) è considerato come una delle personalità più innovative e al contempo versatili nella scena internazionale dell’arte contemporanea. Sin dagli esordi ha lasciato il segno come artista visuale e come artista e autore teatrale. Fabre si definisce un artista della consilienza spiegando: “È una fusione di elementi provenienti da diverse discipline guidata da teoria basata sui fatti e pratica interdisciplinare. Una comprensione dell’entomologia può, ad esempio, condurre a nuove interpretazioni all’interno delle arti visive. O viceversa vedi connessioni — ad esempio tra arte, teatro, scienza, religione, medicina, politica — e fai nuove interpretazioni. Questa è la consilienza.” Grazie a questo processo creativo, Fabre offre nuove interpretazioni al mondo delle arti visive, del teatro e della letteratura.

Jan Fabre ha cambiato il linguaggio del teatro portando sul palco azione reale e tempo reale. Dopo la sua storica produzione di otto ore This is theatre like it was to be expected and foreseen (Questo è teatro come ci si doveva aspettare e prevedere) del 1982 e le quattro ore The Power of Theatrical Madness (Il potere della follia teatrale) del 1984, ha esplorato nuovi territori con Mount Olympus To glorify the cult of tragedy (Monte Olimpo. Per glorificare il culto della tragedia) una performance di 24 ore del 2015, un monumentale spettacolo-maratona con cui ha riscritto la storia del teatro internazionale.

Nella sua opera visiva, Fabre ha costruito un universo unico e coerente; un linguaggio molto personale con simboli e motivi ricorrenti. Durante gli studi ad Anversa presso la Royal Academy of Fine Arts e l’Istituto Municipale di Arti Decorative e Mestieri, ha sviluppato un profondo amore per la bellezza e il suo potere spirituale. Curioso per natura e influenzato dai manoscritti dell’entomologo Jean-Henri Fabre (1823-1915), fin da giovane è rimasto affascinato dal mondo degli insetti.

Le iconiche opere d’arte con le elitre iridescenti dello scarabeo gioiello sono un esempio di come Fabre eserciti la metamorfosi come una delle sue forze motrici. Lo scarabeo gioiello ha una lunga vita sia fisica, dovuta al suo esoscheletro, che spirituale, come dimostra la sua menzione nelle mitologie millenarie. Anche i lavori in cui l’artista utilizza come medium l’esoscheletro sono create per durare nel tempo. I giochi di luce che variano di continuo su queste opere, ad esempio nella famosa installazione Heaven of Delight sul soffitto del Palazzo Reale di Bruxelles (2002) o nelle tre nuove pale d’altare dell’AMUZ, ex chiesa di Sant’Agostino, ad Anversa (2018), generano una continua sottile metamorfosi.

Le due serie di pannelli a mosaico Tribute to Belgian Congo (2010-2013) e Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (2011-2013) sono realizzate con le stesse elitre dello scarabeo gioiello. Con queste opere affronta la controversa storia del Belgio. Sono state presentate per la prima volta nel loro insieme al PinchukArtCentre di Kiev (2013) e successivamente in altre esposizioni tra cui quelle al Palais des Beaux-Arts a Lille (2013) e a ‘s-Hertogenbosch per commemorare il 500° anniversario di di nascita di Hieronymus Bosch (2016).

L’interazione tra uomo e animale, e tra animale e uomo, è una componente importante della metamorfosi, ed è quindi una costante nel pensiero di Fabre. Non ammira solo gli insetti; anche l’intelligenza della tartaruga è fonte di vivo fascino per l’artista. Con azioni e performance, serie di disegni, oggetti, sculture e installazioni ambientali, osserva e raffigura questo animale primitivo come guida per un’esistenza libera da vincoli.
Nel 2018 la tartaruga è stata parte centrale della mostra di Fabre Ecstasy and Oracles in varie località della Sicilia. L’animale riappare anche in una serie di opere d’arte permanenti in spazi pubblici. Le tartarughe a mosaico Janneke e Mieke accolgono i visitatori nel padiglione d’ingresso allo zoo di Anversa (2012), e sulla costa belga a Nieuwpoort il suo Searching for Utopia (2003,) un autoritratto a cavallo del carapace di una tartaruga gigante d’oro, è pronto a intraprendere un viaggio utopico di scoperta.

Fabre è stato invitato a collocare opere d’arte in vari luoghi pubblici in Belgio e all’estero. Totem (2004), un’installazione raffigurante uno scarabeo gioiello sulla Ladeuzeplein a Lovanio, è diventata un simbolo della città. The Man Who Measures the Clouds (1998) domina lo S.M.A.K. a Ghent e il Museo d’Arte Contemporanea del XXI secolo a Kanazawa. Ad Anversa, città natale dell’artista, si incontra The Man Who Bears the Cross (2015) nella Cattedrale di Nostra Signora. A Bruxelles, si può sperimentare The Gaze Within (the Hour Blue) (2011-2013) nella tromba delle scale del Museo Reale di Belle Arti. I quattro murales, posti uno di fronte all’altro, comprendono quattro oscure vedute di figure che l’artista considera centrali nella sua opera: lo scarabeo, la farfalla, la donna e il gufo. Le sue installazioni pubbliche più recenti sono quattro sculture in corallo rosso nella cappella del Pio Monte della Misericordia a Napoli (2019) con cui Fabre si confronta con Le opere della Misericordia capolavoro di Caravaggio.

La ricerca sul significato del corpo è essenziale nell’opera di Jan Fabre: il corpo è l’accesso ad ogni emozione, pensiero e contemplazione superiore. Anche gli aspetti materiali del corpo affascinano l’artista: gli organi, lo scheletro e i fluidi corporei come sangue, lacrime e sperma sono diventati sia soggetto sia materiale per la sua arte visiva e teatrale.

L’organo più rappresentato nell’opera di Fabre è il cervello, chiave dell’immaginazione e quindi dell’arte. Nel 2007, insieme allo scienziato E.O. Wilson, ha creato il film performativo Is the Brain the Most Sexy Part of the Body? (Il cervello è la parte più sexy del corpo?), in cui entrambi filosofeggiano sul funzionamento e sui significati del cervello. Fabre esplora il suo cervello sia letteralmente che figurativamente, tra gli altri in numerosi disegni e immagini. Una selezione di questi ha costituito il nucleo della mostra My nation: the imagination alla Fondation Maeght a Saint-Paul de Vence (2018).

Fabre utilizza interventi sul proprio corpo per esplorarne i confini fluidi. In questa incessante ricerca di stesso, la corazza serve da ingresso a contenuti più profondi. Il fascino duraturo dell’artista per il corpo è fortemente evidente anche nelle azioni e nelle performance personali, dal 1976 ad oggi. Germano Celant ha curato la mostra Stigmata al MAXXI di Roma nel 2013; M HKA, Anversa nel 2015; MAC, Lione nel 2016; Museo Leopold, Vienna nel 2017; CAAC, Siviglia nel 2018.

Dalla fine degli anni Settanta, Fabre ha utilizzato come medium la penna a sfera Bic. Economica, onnipresente è quindi uno strumento perfetto per un giovane artista. Lo ha usato per creare opere piccole, grandi e persino pubbliche. Alludendo a Dalí, si definisce “Ilad della BIC-Art”. Deriva il concetto di “l’ora blu”, il momento magico e fragile tra la notte e l’alba, dallo scienziato Jean-Henri Fabre. La penna a sfera e la qualità mistica del colore blu continuano ad essere un aspetto ricorrente nella sua opera. Con il suo ben noto ensemble visivo The Hour Blue (1977-1992) ha esposto tra l’altro al Kunsthistorisches Museum di Vienna (2011), al Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne (2012) e al Busan Museum of Art (2013).

Fabre ha realizzato i suoi primi disegni con la penna a sfera in spazi pubblici mentre vagava di notte per Anversa. L’artista ha registrato le sue fantasticherie e i suoi vagabondaggi notturni nei cosiddetti Diari notturni. In questi racchiude le sue esperienze, le sue paure, i suoi desideri più profondi e le domande esistenziali. Questi fascicoli offrono indizi cruciali per l’interpretazione di tutta la sua opera visiva e teatrale.

Diverse mostre personali internazionali sono state pietre miliari nell’opera del versatile artista belga. Fabre è stato il primo artista vivente a esporre con una mostra su larga scala al Louvre (The Angel of Metamorphosis, 2008). Nel 2016-2017, su invito del direttore Mikhail Piotrovsky, il Museo di Stato dell’Ermitage di San Pietroburgo ha ospitato la grande mostra Jan Fabre. Knight of Despair/Warrior of Beauty in cui Fabre ha avviato un dialogo con alcune delle sue principali fonti di ispirazione: i maestri fiamminghi Rubens, Jordaens e Van Dyck. Nel 2016 con Spiritual Guards ha presentato sculture, disegni, installazioni, performance e film in tre luoghi storici della città di Firenze: il Forte Belvedere, Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria. In Estasi e Oracoli del 2018 diverse sedi di Agrigento e Monreale in Sicilia hanno ospitato opere di Fabre. Nel 2017 a Venezia parallelamente alla 57a Biennale Arte, si è svolta Glass and Bone Sculptures 1977-2017, una selezione esclusiva di opere in vetro e ossa realizzate dall’artista in questo arco temporale. Nel 2019, in occasione della 58a Biennale di Venezia, ha creato una versione dorata alta 9 metri di L’uomo che misura le nuvole (Monumento alla misura dell’incommensurabile) per Palazzo Balbi Valier sul Canal Grande. Nello stesso anno la mostra Oro Rosso. Gold and coral sculptures, blood drawing erano in mostra in diverse località di Napoli.

Oltre ad essere un artista visivo e un artista teatrale, Jan Fabre è anche un autore stimato. La sua vasta opera di testi teatrali è considerata un punto di riferimento da registi teatrali, accademici e performers. Il Jan Fabre Teaching Group trasmette i suoi testi teatrali e il linguaggio specifico della “recitazione fisiologica”, come strumento alle nuove generazioni di artisti di tutto il mondo. Nel corso della sua vita e della sua carriera, l’artista ha continuato a scrivere anche testi letterari. Le sue riflessioni personali quotidiane e i suoi pensieri (spesso poetici) sono raccolti nei Diari notturni, che sono stati pubblicati in diverse lingue in tutto il mondo.

MOSTRE PERSONALI

1979
• Wetskamer, Gallery Workshop 77, Anversa
• Bic Dweilen en Wetspotten, Jordaenshuis, Anversa

1980
• Mond-Oog-Oor Arts (Will Doctor Fabre cure you?), Gallery Workshop 77, Anversa
• American Works and Window Performance, Gallery Blanco, Anversa

1981
– Ilad of the Bic Art, The Bic Art Room, Salon Odessa, Leida
– Play art life, School of Visual Arts, New York
– Homo Fabere, Cultureel centrum Ter Dilft, Bornem (cat.)

1982
• The Money Art Exhibition, Zeno X Gallery, Anversa
• Money and Art or Art and Money, School of Visual Arts, New York

1984
– Jan Fabre. Vrienden…, Provinciaal Museum, Hasselt (cat.)
– Jan Fabre in Belgisch Paviljoen, Belgian Pavillon, Giardini della Biennale, 41. Biennale di Venezia, Venezia (cat.)

1985
– Jan Fabre. Tekeningen, Museum van Hedendaagse Kunst, Ghent (cat.)
– The Forgery of the Secret Feast, New Math Gallery, New York (cat.)

1987
– Het Uur Blauw, De Selby, Amsterdam (cat.)
– Jan Fabre, Das Belgische Haus, Colonia (cat.)

1988
• Jan Fabre. Der blaue Raum, Künstlerhaus Bethanien, Berlino
• Hé wat een plezierige zottigheid!, Galerie Ronny Van de Velde, Anversa (cat.)
• Jan Fabre: Modellen 1977-1985, Deweer Art Gallery, Otegem (cat.)

1989
– Jan Fabre. Insecten en Ruimte, Museum Overholland, Amsterdam (cat.)
– Jan Fabre. Een skulptuur / vijf tekeningen, Deweer Art Gallery, Otegem (cat.)
– Jan Fabre, Jack Tilton Gallery, New York (cat.)
– Tekeningen, Modellen & Objecten, Provinciaal Museum voor Moderne Kunst, Ostenda (cat.)

1990
• Jan Fabre. Tivoli, Galerie Ronny Van de Velde, Anversa
• Jan Fabre. Das Geräusch, Kunsthalle Basel, Basilea (cat.)
• Jan Fabre. Som, Centro de Arte Moderna, Lisbona
• Antichambres / Affinités sélectives VI. Jan Fabre / Christian Boltanski, Palais des Beaux-Arts, Brusxelles

1991
– Jan Fabre. Zwei Objekten, Schirn Kunsthalle Frankfurt, Francoforte

1992
– Jan Fabre. Zeichnungen – Objekte – Zeichnungen, Kunstverein Hannover, Hannover (cat.)
– Jan Fabre. Een portret, Deweer Art Gallery, Otegem (cat.)

1993
• Jan Fabre. Tekeningen, sculpturen, tekeningen, Galerie Ronny Van de Velde, Anversa (cat.)

1994
– The Grave of the Unknown Computer, Beaumontpublic Gallery, Lussemburgo (cat.)
– Questa pazzia è fantastica, Museo Pecci, Prato (cat.)
– Mauer der aufsteigenden Engel. Skulpturen und Zeichnungen, Galerie Bernd Klüser, Monaco
– Silenzio nella tempesta…, Galleria Massimo Minini, Brescia

1995
– Dÿe den nest weet Dÿe weeten. Dÿen roft dÿ heeten. Vier nieuwe sculpturen, De Vleeshal, Middelburg (cat.)
– De Lijmstokman, Stedelijk Museum, Amsterdam
– Der Leimrutenmann, Galerie der Stadt Stuttgart, Stuttgart (cat.)

1996
– Skeleton + Skin, Satani Gallery, Tokyo
– Passage, Ludwig Múzeum, Budapest

1997
• Passage / Prolaz, Muzej Suvremene Umjetnosti, Zagabria
• The Joker, Galleria Massimo Minini, Brescia
• The Lime Twig Man, Arnolfini, Bristol
• Passage, M HKA, Anversa (cat.)
• Inneres / äußeres Skelett. Skulpturen und Zeichnungen, Galerie Bernd Klüser, Monaco
• Jan Fabre, Rob Scholte, Edward Lipski. New Works (3 solo’s), Galerie Ronny Van de Velde, Anversa

1998
– Jan Fabre & Ilya Kabakov. Een ontmoeting / Vstrecha / A Meeting, Deweer Art Gallery, Otegem (cat.)
– Passage, Haggerty Museum of Art, Milwaukee
– A cidade e as estralas. Parte 3. Jan Fabre. Atlas of battles, strategies and tactics, Galeria Lúis Serpa, Lisbona
– Jan Fabre, Satani Gallery, Tokyo
– Annonce au monde extérieur, Beaumontpublic Gallery, Lussemburgo

1999
– Jan Fabre, Muzeum Sztuki Nowoczesnej w Warszawie, Varsavia
– Battlefields & Beekeepers, Deweer Art Gallery, Otegem (cat.)
– Body Liquids &… Sleep, sleep and sleep little animals…, Sprengel Museum, Hannover
– Passage, Cantieri culturali allo Zisa, Palermo (cat.)
– Engel und Krieger. Strategien und Taktiken, Kunsthalle zu Kiel, Kiel (cat.)
– Me Dreaming, Château d’Orion, Orion

2000
– Storage Room of a Warrior, Alpha Delta Gallery, Atene
– A Consilience, Natural History Museum, Londra
– Jan Fabre & Ilya Kabakov. Sustret. Een ontmoeting / Bctpe4a, Muzej Suvremene Umjetnosti, Zagabria
– Annonce au monde extérieur, Galerie Daniel Templon, Parigi

2001
– Swords, Skulls and Crosses, Galeria Espacio Minimo, Madrid (cat.)
– Umbraculum. Een plaats in de schaduw waar gedacht en gewerkt wordt, ver van het gangbare leven, Deweer Art Gallery, Otegem (cat.)
– Ilad of the Bic Art 1980, Galerie Elisabeth Kaufmann, Zurigo
– Angel and Warrior. Strategy and Tactics, MIMOCA, Kagawa
– Memento Mori, Beaumontpublic Gallery, Lussemburgo
– Umbraculum. Un lieu ombragé hors du monde pour penser et travailler, Chapelle Saint-Charles, Avignone (cat.)
– Jan Fabre. Neue Arbeiten, Galerie Bernd Klüser, Monaco
– Progetto Roma 2001, Umbraculum. Un posto ombreggiato dove pensare e lavorare lontano della vita quotidiana, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (cat.)
– L’uomo che misura le nuvole – l’uomo dalle gambe di carne, Accademia del Belgio, Roma

2002
– Gaude succurrere vitae (Verheug u ter hulp te komen aan het leven), S.M.A.K., Ghent (cat.)
– The Great Confinement, Galerie Academia & MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Salisburgo (cat.)

2003
– Umbraculum, Kunstnernes Hus, Oslo (cat.)
– Sanguis / Mantis, Galerie Daniel Templon, Parigi
– Gaude succurrere vitae (Rallegratevi di soccorrere la vita), GAMeC, Bergamo (cat.)
– Gaude succurrere vitae (Alegrate de socorrer la vida), Fundacio Joan Miró, Barcellona (cat.)
– L’homme qui donne du feu. Un choix dans l’œuvre sculpturale de Jan Fabre 1977-2003, Fondation Claudine et Jean-Marc Salomon, Alex
– A la recherche d’Utopia. Sculptures / installations 1977-2003, MAMAC, Nizza

2004
– Umbraculum, DASA, Dortmund (cat.)
– Jan Fabre. Drawing – Photography – Drawing 1978-2004, Beaumontpublic Gallery, Lussemburgo (cat.)
– Messengers of the Death, MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Salisburgo (cat.)
– Gaude succurrere vitae (Réjouissez-vous de venir au secours de la vie), Musée d’Art Contemporain, Lione (cat.)
– Sanguis / Mantis, MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Vienna (cat.)
– The Problem, Alpha Delta Gallery, Atene

2005
– Mis gotas de sangre, mis huellas de sangre, Galeria Espacio Minimo, Madrid
– Il rifugio (per la tomba del computer sconosciuto), Casa La Marrana in Montemarcello, Ameglia (cat.)

2006
• Le temps emprunté, Beaumontpublic Gallery, Lussemburgo (cat.)
• Kijkdozen en Denkmodellen 1977-2004, Vlaams Parlement, Lokettenzaal, Bruxelles (cat.)
• Homo Faber, M HKA; KMSKA; Stadsbibliotheek; Galerij Rode Zeven & Galerij Rossaert, Anversa (cat.)
• Lancelot, Magazzino, Roma
• L’home que escriu sobre l’aigua, Sala d’Exposicions de la Rambla, Girona
• Je me vide de moi-même, Galerie Guy Bärtschi, Ginevra
• Landscapes and Turtles, Deweer Art Gallery, Otegem
• An Umbraculum for Dubrovnik, Galerija Umjetnicka, Dubrovnik
• Turtles, Carpets, Landscapes, Galerie Artist, Istanbul

2007
• Je crache sur ma tombe (modèle de pensée), MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Vienna
• Die verliehene Zeit. Dessins pour l’œuvre scènique de Jan Fabre, Museum der Moderne Rupertinum, Salisburgo (cat.)
• Jan Fabre. Projet Tivoli pour Salzburg, MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Salisburgo
• Boîtes à images et modèles de pensée, MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Salisburgo
• Who Shall Speak My Thoughts (of My Body), Gallery Alpha Delta, Atene
• The Brains of My Mother and My Father / The Most Sexy Part of the Body (Brain Drawings and Models), Shugoarts, Tokyo
• Les messagers de la mort décapités, Galerie Daniel Templon, Parigi
• Antropologia di un pianeta, GAMeC, Bergamo; Palazzo Benzon, 52. Biennale di Venezia, Venezia (cat.)

2008
– De geleende tijd / Le temps emprunté, BOZAR, Bruxelles (cat.)
– Jan Fabre au Louvre. L’ange de la métamorphose, Musée du Louvre, Aile Richelieu, Salles Écoles du Nord, Parigi (cat.)
– Is the Brain the Most Sexy Part of the Body?, Deweer Art Gallery, Otegem
– La route de la terre vers les étoiles n’est pas lisse, Halle Verrière, Meisenthal
– From the Cellar to the Attic – From the Feet to the Brain, Kunsthaus Bregenz, Bregenz (cat.)
– Jan Fabre. Premio Pino Pascali XII ediz. 2008, Palazzo Pino Pascali, Polignano a Mare (cat.)
– Umbraculum para Santiago de Chile, MAC, Parque Forestal, Santiago del Cile
– Il Ragazzo con la luna e le stelle sulla testa, Piazza Plebiscito, Napoli

2009
– Project Mesrine & Is the Brain the Most Sexy Part of the Body?, Galerie Bernd Klüser, Monaco
– Umbraculum para La Paz Bolivia, un lugar para pensar y escribir, Museo Municipal Tambo Quirquincho, La Paz
– The Borrowed Time, Museum of Modern Art Dubrovnik, Dubrovnik (cat.)
– From the Feet to the Brain, Arsenale Novissimo, 53. Biennale di Venezia, Venezia (cat.)
– La metamorfosi dell’artista (Omaggio a Jacques Mesrine), Magazzino, Roma
– Jan Fabre. Thinking Models, Galerie Beaumontpublic, Lussemburgo (cat.)

2010
• Umbraculum para Medellin, un lugar en la sombra para reflexionar y trabajar, MAMM, Medellin
• Le temps emprunté, Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Roma (cat.)
• Jan Fabre. Chapitres I -XVIII. Cires & Bronzes, Guy Pieters Gallery, Parigi (cat.)
• Jan Fabre. Brain Drawings & Models, Galerie Clara Maria Sels, Düsseldorf
• Alternative humanities: Jan Fabre & Katsura Funakoshi, 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa (cat.)
• De geleende tijd, Museum de Fundatie, Zwolle (cat.)
• Art kept me out of jail. Performance installations by Jan Fabre 2001-2004-2008, M HKA, Anversa (cat.)
• Umbracululm para São Paulo, um lugar na sombra para pensar e trabajar, Instituto Tomie Ohtake, San Paolo
• Is the Brain the Most Sexy Part of the Body?, Topkapi Palace, Istanbul

2011
• Hortus / Corpus, Kröller-Müller Museum, Otterlo (cat.)
• The Carnival of the Dead Streetdogs & The Catacombs of the Dead Streetdogs, Galerija Vzigalica, Lubiana (cat.)
• Borrowed Time – Photographs and Drawings, Mestna Galerija – Mgml; City Art Museum, Lubiana (cat.)
• Umbraculum, Tobacna 001 Cultural Centre, Galerija 001, Lubiana (cat.)
• Chimères & Portrait d’un artiste en évasion, Galerie Daniel Templon, Parigi
• The Jewels of Death. Bic Blue Drawings, MAM Mario Mauroner Contemporary Art Gallery, Vienna
• Die Jahre der Blauen Stunde, Kunsthistorisches Museum, Vienna (cat.)
• Pietas, Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, 54. Biennale di Venezia, Venezia (cat.)
• Art kept me out of jail, Muzeum Sztuki Lodz, Lodz (cat.)
• Brain Models and Drawings by Jan Fabre, 3rd Thessaloniki Biennale of Contemporary Art, Thessaloniki Concert Hall-Building M2, Salonicco (cat.)
• Tribute to Hieronymus Bosch in Congo, Magazzino, Roma

2012
• Les années de l’Heure Bleue. Dessins et sculptures, 1977-1992, Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne Métropole, Saint-Etienne (cat.)
• Art kept me out of jail. Performance installations by Jan Fabre 2001-2004-2008, UGM | Maribor Art Gallery, Maribor (cat.)
• Pietas, Parkloods, Park Spoor Noord, Anversa (cat.)
• Offering to the God of Insomnia, MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Salisburgo
• Tribute to Hieronymus Bosch in Congo, MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Salisburgo
• Jan Fabre. Kerkmeester, De Nieuwe Kerk, Amsterdam
• Pride Comes Before a Fall of the Lash, Gallery 604, Busan (cat.)
• Zeno Brains and Oracle Stones, MAM Mario Mauroner Contemporary Art, Vienna (cat.)
• Jan Fabre. Chapters I–XVIII. Waxes & Bronzes, Royal Museums of Fine Arts of Belgium, Bruxelles (cat.)
• Chalcosoma. Small Bronzes 2006-2012, Guy Pieters Gallery, Knokke-Heist (cat.)
• One man’s death is another man’s chocolate & 9 Chapters, Galerie Klüser, Monaco
• Insektenzeichnungen & Insektenskulpturen 1975-1979, ikob – Museum für Zeitgenössische Kunst, Eupen
• Art is a Medusa, Giuseppe de Nittis Gallery – Palazzo della Marra, Barletta
• Pietas, Parkloods, Park Spoor Noord, Anversa (cat.)

2013
– Gisants (Tribute to E.C. Crosby & K.Z. Lorenz), Galerie Daniel Templon, Parigi (cat.)
– Chalcosoma. Small Bronzes 2006-2012, Skulpturenpark Waldfrieden, Wuppertal (cat.)
– Insektenzeichnungen & Insektenskulpturen 1975-1979, Kunsthalle Recklinghausen, Recklinghausen (cat.)
– Skulls & Mosaics, Guy Pieters Gallery, Saint-Paul-de-Vence (cat.)
– Chalcosoma. Small Bronzes 2006-2012, St. Moritz Art Masters, St. Moritz (cat.)
– Stigmata. Actions & Performances 1976-2013, MAXXI, Roma (cat.)
– Hommage à Jérôme Bosch au Congo, Palais des Beaux-Arts, Lille (cat.)
– Illuminations. Trésors d’enluminures des musées de France. Jan Fabre. Chalcosoma, Palais des Beaux-Arts, Lille (cat.)
– The Years of the Hour Blue 1977– 1992, Busan Museum of Art, Busan (cat.)

2014
• Tribute to Belgian Congo (2010 – 2013). Jan Fabre. Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (2011 – 2013), PinchukArtCentre, Kiev (cat.)
• Insectentekeningen en insectensculpturen 1975-1979, Rijksmuseum Twenthe, Twenthe (cat.)
• Do We Feel with our Brain and Think with our Heart?, Galerie Daniel Templon, Bruxelles (cat.)
• Zeno Brains and Oracle Stones, La Llotja, Palma de Mallorca (cat.)
• The Spiritual Sceptic, At the Gallery, Anversa
• Is the Brain the Most Sexy Part of the Body? (Homage to Jan Hoet by Jan F. and Mario P.), RAM radioartemobile, Roma
• Do We Feel with our Brain and Think with our Heart?, Magazzino, Roma

2015
• Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (2011 – 2013). Jan Fabre. Tribute to Belgian Congo (2010 – 2013), Galerie Daniel Templon, Parigi
• Facing Time. Rops / Fabre, Musée Félicien Rops, La Maison de la Culture; Saint-Loup Church, Namur (cat.)
• Tribute to Hieronymus Bosch in Congo (2011 – 2013), Wetterling Gallery, Stoccolma
• The Lime Twig Man, At the Gallery, Anversa
• Stigmata. Actions & Performances 1976-2013, M HKA, Anversa (cat.)
• Tribute to Hieronymus Bosch in Congo, Espace Louis Vuitton, Tokyo (cat.)
• Knight of the Night, Galeria Il Ponte, Firenze (cat.)
• The Years of the Hour Blue, Magazzino, Roma
• Jan Fabre. 30 Years / 7 Rooms, Deweer Gallery, Otegem
• Sacrum Cerebrum, Art Bärtschi & Cie, Ginevra
• The Man Who Bears the Cross, At the Gallery, Anversa

2016
– Sacrum Cerebrum, BRAFA, Bruxelles
– Knight of the Night, Ronchini Gallery, Londra (cat.)
– Spiritual Guards, Forte Belvedere; Piazza della Signoria; Palazzo Vecchio, Firenze (cat.)
– Tribute to Belgian Congo, a selection, Amsterdam Art Rooms, Amsterdam
– Vanitas Vanitatum, Omnia Vanitas, Deweer Gallery, Otegem
– Tribute to Hieronymus Bosch in Congo, Het Noordbrabants Museum, ‘s Hertogenbosch
– Falsification de la fête secrète IV (Carnival), Guy Pieters Gallery, Knokke-Heist
– Stigmata. Actions & Performances 1976-2016, MAC, Lione (cat.)
– Knight of Despair / Warrior of Beauty, The State Hermitage Museum, 
San Pietroburgo (cat.)

2017
– Glass and Bone Sculptures 1977 – 2017, L’Abbazia di San Gregorio, Venezia (cat.)
– Gold and Blood (Sculptures and Drawings), Art Bärtschi & Cie, Ginevra
– My Only Nation is Imagination, Studio Trisorio; Madre Museum; Capodimonte Museum, Napoli (cat.)
– Stigmata. Actions & Performances 1979-2016, Leopold Museum, Vienna
– Viewing Boxes, Thinking Models and Drawings 1977-2008, Deweer Gallery, Otegem
– Maskers, Magazzino, Roma

2018
• Stigmata. Actions & Performances 1976-2016, Centro Andaluz de Arte Contemporáneo (CAAC), Siviglia
• The Appearance and Disappearance of Bacchus / Antwerp / Christ (2016), Special Creations for The State Hermitage Museum, Galerie Templon, Bruxelles
• My Queens, Royal Museums of Fine Arts of Belgium, Bruxelles (cat.)
• Folklore sexuel belge (2017-2018) et Mer du Nord sexuelle belge (2018), édité et offert par Jan Fabre, le bon artiste Belge, Galerie Templon (Grenier Saint-Lazare), Parigi
• Ma nation: l’imagination, Fondation Maeght, Saint-Paul-de-Vence (cat.)
• Ecstasy & Oracles, Arco delle Valle dei Templi; Biblioteca Lucchediana; Santa Maria dei Greci and Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo; Cappella Chiaramontana del Complesso Monumentale Santo Spirito; Cattedrale di Santa Maria Nuova di Monreale; Chiostro di Santa Maria Nuova ed ex Dormitorio dei Benedettini di Monreale
• Jan Fabre – Curated by BOZAR. A cutting experience, located on the beach in front of the casino, Knokke-Heist
• The Castles in the Hour Blue, Building Gallery; Sant’ Eustorgio Cathedral and Portinari Chapel, Milano

2018/2019
– Loyalty and Vanity, Gallery 604 & Project B6, Busan
– There is no escape from art, Sofia Arsenal – Museum of Contemporary Art, Sofia
– Oro Rosso. Gold and coral sculptures, blood drawings, Museo e Reale Bosco di Capodimonte (cat.)
– The Man Who Measures the Clouds, Museo Madre, Napoli
– The Man Who Bears the Cross, Pio Monte della Misericordia, Napoli
– Tribute to Hieronymus Bosch in Congo, Studio Trisorio, Napoli
– The Man Who Measures the Clouds (Monument to the Measure of the Immeasurable), Canal Grande, during 58. Biennale di Venezia, Venezia (cat.)
– Le garçon qui porte la lune et les étoiles sur sa tête, Fondation Linda et Guy Pieters, Saint-Tropez (cat.)
– The Rhythm of the Brain, Palazzo Merulana, Roma (cat.)

2020
• L’Heure Sauvage, Galerie Templon, Bruxelles
• Feast of Little Friends, National Museum Belgrade in collaboration with cultural centre, Belgrado
• L’Heure Bleue, Musée des Beaux Arts, Arras
• Purity on its Knees, Pilevneli Gallery, Istanbul