Mimmo Roselli, Canto 25, 1998, galleria Il Ponte, Firenze
Mimmo Roselli, Nido, 2001, galleria Il Ponte, Firenze
Mimmo Roselli, Acqua 5, 2003, galleria Il Ponte, Firenze
Mimmo Roselli, 360°9, 2007, galleria Il Ponte, Firenze
Mimmo Roselli, 360°:10 (10-11), 2007, galleria Il Ponte, Firenze
Mimmo Roselli, 360°:11 (10-11), 2007, galleria Il Ponte, Firenze
MIMMO ROSELLI Mostra 2007
Catalogo

Mimmo Roselli nasce a Roma nel 1952 e all’età di dieci anni si trasferisce a Firenze, dove vive e lavora. Nella seconda metà degli anni Sessanta compie gli studi classici ed entra nello studio dello scultore Vanni Cortecci, che lo porta a dedicarsi alla pittura ed alla scultura.
Dagli anni Settanta – all’inizio dei quali si annovera la sua prima personale – alla metà degli anni Ottanta, realizza la serie Le acque – La terra (1974-84) dove la materia pittorica si avvale di un colore molto diluito trasparente, attraverso stratificazioni di velature nelle tonalità del rosa, azzurro e giallo dorato “alla maniera” del Beato Angelico e con rimandi  alla tecnica dell’affresco di tradizione toscana.
Nella seconda metà degli anni Ottanta lavora tra Firenze e Venezia, dove si avvicina alla cultura orientale ed all’idea filosofica del “vuoto” di cui è permeata, che trova espressione nel ciclo delle opere pittoriche Il vuoto – Il pieno. Nel 1986 espone alla galleria il Traghetto di Venezia.
Nel 1988 la mostra alla Bund Deutscher Kunstler Galerie di Stuttgart costituisce l’inizio di un rapporto saldo e permanente con la cultura artistica tedesca, che riconosce la qualità della sua ricerca.
E’ in questo periodo che il concetto di “vuoto” è affiancato ed ulteriormente definito da quello di “confine”  nelle opere dal titolo Borderline; «…quello che sta sul confine è caratterizzato da estrema instabilità e possiede una capacità: la forza del cambiamento».
Nel 1985 hanno inizio anche i suoi viaggi in Sud America, che rimangono frequenti. Qui viene in contatto con realtà sociali marginali soprattutto in Bolivia e Brasile, dove non solo espone il proprio lavoro, ma svolge anche azione di volontariato e cooperazione internazionale. Roselli fa proprio il pensiero di una valenza morale dell’arte: il potere ed il dovere dell’artista di operare sulla coscienza attraverso l’arte. Questi sono anni molto significativi per l’immensa esperienza umana che d’ora in poi connoterà la sua esistenza.
Sia nell’America del Sud che in Italia si dedica alla pittura murale, operando in maniera interattiva insieme a collettività di persone e rendendosi promotore di un messaggio sociale attraverso la creazione e fruizione dell’opera artistica. È da ricordare il suo lavoro presso una delle Comunità Guaranì in Bolivia (1988) con Ascensione; presso la Comunità della favela di S. Marta, a Rio de Janeiro (Brasile, 1991) con Por uma favela; in Italia presso la Comunità di anziani a Villa Solaria a Sesto Fiorentino (Firenze, 1992) con Flussi d’incontro.
Roselli da sempre si confronta internazionalmente con le più disparate culture, viaggiando per il desiderio di dialogo e scambio, cercando di penetrare in profondità stili e valori.
Gli anni ’90 lo vedono dedicarsi con continuità alla realizzazione di una serie di esposizioni che hanno luogo non solo in Europa  (Italia, Svizzera, Repubblica Ceca, Germania, anche in collaborazione con artisti come Herbert Mehler e Ivan Ouhel),  ma anche negli Stati Uniti (San Francisco, Chicago, S. Monica etc,) e in America Latina – principalmente curate da Irma Arestizabal – (Bolivia, Brasile, Argentina, Venezuela).
In questi anni il suo percorso si arricchisce di progetti e rapporti con artisti dei paesi più diversi. E’ ideatore di Artisti in viaggio (1994), artisti internazionali che vengono da lui ospitati nel suo studio di Bagno a Ripoli aperto al pubblico. Si dedica inoltre al rapporto Arte e Ospedale che affronta in collaborazione, fra gli altri, con Poul Gernes ed Ettore Spalletti. In quest’ambito sviluppa simposi internazionali, come quello tenutosi a Firenze nel 1998,  progetti artistici e pubblicazioni e tiene seminari e conferenze in alcune città americane (La Paz, New York, Buenos Aires).
Fra il 2007 e il 2008 prende avvio il progetto per la Scuola d’Arte (musica e arti visive) in Bolivia, nella regione del Chaco, che tuttora lo impegna con lunghe permanenze e attività sul posto e che hanno condotto nel 2016 alla prima edizione del Festival Santa Rosa, un evento di musica, arti visive e teatro, a cui è seguita la seconda edizione nel 2018.
Mimmo Roselli approfondisce, grazie anche  a ripetuti soggiorni e mostre  a New York, è del 2009 la residenza all’Art OMI,  la frequentazione di artisti come Michael Goldberg , Lynn Umlauff, Robert Ryman, Taadaki Kuwaiama,etc.
Sue esposizioni personali e collettive vengono allestite in gallerie e musei, fra le quali ricordiamo quelle di  New York (The artist and the book in twentieth-century, MOMA, 1992); Bergamo (Ottovolante. Per una collezione d’arte contemporanea, GAMeC, 1992); Würzburg (Marmelsteiner Kabinett, Kunsthalle, 1998/99), Monaco (Kunstbunker Tumulka, 1998-99), Bergamo (Circum 222, GAMeC) e Firenze (Museo Marino Marini, 1998/99); Buenos Aires (Centro Cultural Recoleta, 1999), Hyvinkaa (Contemporary Art Museum,1999); La Paz (Museo Nazionale di Arte, 2001); Heidelberg (Kunstverein, 2002), New York (Chelsea Art Museum, 2002); Bergamo (GAMeC, 2003), New York (Holland Tunnel, 2003); Lodz (I Biennale, 2004); New York (Kentler International Drawing Center, 2005), Berndorf / Vienna (Museum Arterra; Kunsthistorishe Museum, 2005), Praga (Galerie Bayer & Bayer e Galerie 9, 2005); Vienna (Palais Epstein, 2006), Nicosia (Artosfoundation, 2006); Tarija (Museo Francisco Miguel Marì, 2007), Firenze (Lineare, galleria Il Ponte e Museo Archeologico, 2007); Budapest (Kiscelli Muzeum, 2008), Roma (Università di Tor Vergata, LineeDEA, 2008); New York (Measuring the space, OK Harrys works of art, 2009), Vienna (Art Mark Galerie, 2009), New York (2012+ The Drop, 2009); Vienna (Abstrakt-konstructive Kunst, Art Mark Galerie, 2010); Budapest (Art on Lake, Museum of Fine Arts, Artworks on water – Projects and Models, Vasarely Museum, 2011); New York (Diagonal, Sylvia Wald and Po Kim art gallery, 2013), Venezia (55° Biennale, Padiglione Venezia, 2013) Sofia (Water Tower Festival, 2013); Carmignano, Prato (Dialoganti, S.A.A.M./Schema Polis, 2014), Venezia (Vitraria Glass +A Museum, 2014); Daegu (Silence, Meditation and Resonance, Gallery Shilla, 2016) New York (Il gigante buono, Casa Italiana Zerilli-Marimò, 2016); Eisingen (Toccare, Erbachshof art project, 2018).