ALFREDO PIRRI | Catalogo | |
All’orizzonte | Biografia |
A Firenze Alfredo Pirri ha condiviso il suo lavoro offrendoci una narrazione composita che si apre all’esperienza di ciascuno di noi. All’orizzonte ha accolto i visitatori nella prima sala della Galleria Eduardo Secci, tratteggiando paesaggi misteriosi, mentre le mura della stanza successiva sono state ‘infrante’ dalla presenza di quadri dall’apparenza eterea, e al piano inferiore Canto n.1, con la sua luce riflessa, ha reso labile il confine tra realtà e illusione; poco dopo, il chiostro del Museo Novecento, grazie a un grande pavimento di specchi, srotolato come una tela su cui ‘dipingere’ con il nostro incedere, seguendo i passi dell’artista, si è aperto ulteriormente in un caleidoscopio del mondo; infine, lastre in plexiglas popolate da forme germinative hanno trasformato lo spazio della Galleria Il Ponte in un grande acquario, un “fondale immenso” da esplorare attivamente.
Arabella Natalini, All’orizzonte. Qui e altrove, testo in catalogo
L’enigma del lavoro di Pirri sembra racchiuso nel volto tenue e accogliente di molte sue opere che appaiono indifferenti a ogni mimesi della realtà (la decorazione e l’arredo), e al tempo stesso nella certezza oscuramente avvertita che si rivolgano invece alle cose del mondo, all’”utilità dell’arte”, alla sua capacità di accendere (come si accende una fiamma e come si accende un mutuo) forme di vita latenti e desiderate che il mondo tende a oscurare e soffocare per mancanza d’aria e di luce. Nel rifiuto delle modalità di produzione mimetiche, intese come riproduzioni o appropriazioni del reale, si manifesta un lavoro che mira semmai a scoprire modi sopiti di assaporare le cose, di attivarle con le energie rimastevi imprigionate, di innervarle con una domanda che le riporti in vita. Di qui anche il potenziale critico dei suoi lavori: la lietezza dell’aria e dei colori di un mondo possibile fanno emergere talvolta – per contrasto, analogia o nel loro stesso funzionamento formale – fantasmi del mondo reale, vasti e pervasivi meccanismi sociali, lacerazioni etiche e politiche.
Stefano Velotti, I Kindertotenlieder di Alfredo Pirri, testo in catalogo