Toti Scialoja, Senza titolo, 1969, galleria Il Ponte, Firenze
Giulia Napoleone, L'instant qui oscille, galleria Il Ponte, Firenze
Mattia Moreni, Un pezzo di argine di san Giacomo con un albero dietro, 1964, galleria Il Ponte
Bruno Gambone, Oggetto, 1970, shaped canvas 100x100x20 cm, galleria Il Ponte, Firenze
Umberto Buscioni, galleria Il Ponte, Firenze
Piero Dorazio, Il Rosso II, 1962, galleria Il Ponte, Firenze
Luigi Mainolfi, galleria Il Ponte, Firenze
Renato Ranaldi Margine, 2020, lithographic stone and oil, Il Ponte, Firenze
Giuseppe Spagnulo, Figura, galleria Il Ponte, Firenze
Giulio Turcato, Senza titolo (superficie malata), galleria Il Ponte, Firenze
ARTVERONA 2021 artsy
Pad. 11 – Stand A4/B3
15 – 17 ottobre 2021

Lo stand si basa su due monografiche, l’una di Toti Scialoja e l’altra di Giulia Napoleone.
Quella di Scialoja si impernia su un vero capolavoro di grandi dimensioni, del 1963, Streghe Tre, composto dallo sviluppo orizzontale delle sue impronte, realizzate nella sapiente tecnica dell’imprimitura e del collage, proveniente dalla collezione di Gian Tomaso Liverani, storico proprietario della galleria La Salita di Roma, lo affiancano alcune carte anch’esse storiche, fra la fine degli anni ’60 e i primi ’70.
L’altra monografica è dedicata a Giulia Napoleone (che partecipa in stand al talk con Saverio Verini domenica alle 17.00) con un alcune opere a china su carta, tratte dalla mostra Nero di china, tenutasi in galleria a Firenze nel 2019, dove sono stati presentati i suoi ultimi lavori a china e un volume che ne ripercorre lo sviluppo a partire dalla metà degli anni ’50.
A queste due monografiche si combinano due opere di Piero Dorazio del 1962, provenienti dalla galleria Il Quadrante; una tela “informale” del 1958 e un dripping su gommapiuma del 1970 di Giulio Turcato; tre dipinti di Franco Angeli degli anni ’70; due grandi tele di Mattia Moreni, Un pezzo di argine di san Giacomo con un albero dietro, 1964, e una delle sue caratteristiche angurie, Ah, la povera anguria d’inverno come un’immagine penosa, 1965.
Vengono presentate anche due tele estroflesse dei primi ’70 di Bruno Gambone, purtroppo scomparso solo da pochi giorni, alcune sculture di Claudio Cintoli, Luigi Mainolfi, Renato Ranaldi, Giuseppe Spagnulo, un grande disegno di Lorenzo Bonechi e un dipinto pop di Umberto Buscioni del 1969 con le sue famose “cravatte”.

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