CARLO GUAITA | Catalogo | |
Maree |
Mostra 2025 | |
Biografia |
Benché ad un primo sguardo possa apparire il contrario, l’opera di Carlo Guaita, vista à rebours, non si configura come il risultato di un’indagine totalizzante ed a senso unico ma, all’opposto, come una ricerca perennemente aperta e in movimento, che procede per serie e variazioni, andate e ritorni, più propensa a modulazioni interne che a modellizzazioni successive. A sostenerne l’intima coerenza non è, infatti, un unico filo che la percorra integralmente ma l’intersecarsi di una serie di somiglianze e dissomiglianze di famiglia e il sovrapporsi di successive de-territorializzazioni e ri-territorializzazioni delle opere che la sorreggono e ne fanno la forza intrecciandosi e dandosi il cambio, in punti diversi del percorso.
È quanto ci pare emergere dalla definizione di Enciclopedia incerta dell’artista, una volta stabilito che quest’ultima si configura come un implicito rimando all’insieme della sua stessa opera: “L’Enciclopedia incerta non ha un prima e un dopo, un avanti e un dietro e una qualche successione di capitoli bensì un corpus unico e frammentario, soggetto a una ripetizione, una moltiplicazione e una interrelazione senza fine. Più essa si frammenta e più parla e definisce il concetto di unità e di tutto.”
Testo di Saretto Cincinelli in catalogo