QUADRANTE Catalogo
firenze 1961-1964 Mostra 2002
attraverso l’informale

Nei tre anni esatti che corrono dal giugno del 1961 al giugno 1964 si svolge la parabola di “Quadrante”: un tempo breve, che la ricchezza delle proposte artistiche di raggio internazionale, presentate dai nomi di punta della critica, e la tenuta nella qualità, rendono intenso. Nel panorama delle gallerie fiorentine d’avanguardia, non affollato, ma contraddistinto da presenze ormai consolidate nel campo dell’arte astratta come “Numero” di Fiamma Vigo, “Quadrante” si distingue subito per un lucido progetto preventivo al quale fa seguito una vigile volontà di attuazione, decisa ad agire nella direzione individuata come la “più autentica nell’arte contemporanea”, che sarà poi quella dell’informale nelle sue varie accezioni. Recita infatti il famoso corsivo d’apertura: “Il Quadrante nasce con una sua fisionomia ben determinata, intesa a due scopi di cui a Firenze si sente, crediamo, il bisogno: una scelta rigorosa di artisti che possano con la loro presenza ravvivare il dialogo culturale della nostra città, e conseguentemente la creazione di un mercato d’arte esattamente qualificato, mercato d’arte quindi e non di oggetti”.
Protagonisti di questa avventura sono Matilde Giorgini, titolare dello studio d’arte contemporanea situato al primo piano di Lungarno Acciaioli n.18, e suo fratello Vittorio, architetto, e brillante assistente di Savioli alla Facoltà di Architettura.

Dall’inverno del ’59, prima che cominci l’azione della galleria, Vittorio Giorgini avrà il fondamentale compito di trasformare l’ambiente a disposizione da severo interno di palazzo antico in spazio capace di diventare “correlativo oggettivo” dei lavori che in esso sarebbero stati presentati

E sarà Lara Vinca Masini, nel bell’articolo dal titolo Nella tradizione contro la tradizione, apparso sul “Giornale del mattino” nel giugno del ’61, dedicato all’apertura della galleria, a riassumere con efficacia la volontà di Giorgini di creare un ambiente “autre”, uno “spazio continuo” chiaramente al di fuori delle regole costrittive sulle quali si fonda la geometria euclidea, ed “informale” soprattutto in quanto esemplato sulle più libere forme plastiche e sonore della natura.
Susanna Ragionieri, dal testo in catalogo, Breve storia di Quadrante