Galleria il Ponte Firenze

Carol Rama. Nove opere 1942-1976

CAROL RAMA
la mostra e le opere sono visibili anche su ARTSY
nove opere 1942-1976
Mostra 2018
5 novembre – 23 dicembre 2021 in folio

 

Come scrisse Albino Galvano nel 1964, “Carol Rama non ebbe la vita facile. Faceva troppo comodo a tutti considerarla come una donna intelligente e avvincente, come una perfetta e ardita padrona di casa, come modello di stile femminile audace e aggiornato e ‘anche’ come pittrice interessante”.


[...] un’analisi focalizzata esclusivamente sulle opere di Carol Rama [...]. Solo così facendo la reale valenza della sua eccentricità può essere portata alla luce. Un’eccentricità che non risiede tanto nella ormai nota attitudine caratteriale dell’artista né nella sua vita privata, quanto nell’aver prediletto ciò che risiede ‘fuori dal centro’ (“eccentrico” deriva infatti dal latino ex-centrum), ovvero lo scarto inteso come materiale di riuso ma soprattutto come sezione isolata di un corpo. In altri termini, è nel concetto psicoanalitico di feticcio, come simbolo di qualcosa di assente o perduto, di lasciato fuori scena e dunque ‘fuori dal centro’, che risiede la grande e impareggiabile eccentricità di Carol Rama. Ilaria Bernardi, Trentacinque opere di Carol Rama 1942-1997, edizioni Il Ponte, Firenze 2018

Carol Rama, polaroid di Andy Warhol

Al fine di comprendere in profondità il suo lavoro è quindi necessario partire dalla sua ossessione per il rifiuto, per l’oggetto isolato, scartato, fuori dal centro, focalizzando l’attenzione sui momenti salienti del percorso artistico di Carol Rama e sulle immagini ricorrenti che hanno permesso al dolore immateriabile e inattingibile da lei vissuto di divenire fetizzato, ovvero forma concreta, visibile, palpabile e idealizzata. Ilaria Bernardi, Trentacinque opere di Carol Rama 1942-1997, edizioni Il Ponte, Firenze 2018
Carol Rama, foto di Pino Dell'Aquila

Durante gli anni Settanta Carol Rama dà un’ulteriore svolta al suo lavoro, optando per tecniche miste, soprattutto collages di gomme e pastelli o oli su tela, oppure collages di gomme su capote, altresì collages di gomme di pneumatici associate a supporti di varia natura. Il ricordo della matericità ‘sofferente’ dei Sacchi di Alberto Burri, si unisce ora alla necessità di autobiografismo e simbolismo: la gomma da lei utilizzata, ad esempio, è da intendersi quale vivo ricordo dell’azienda del padre (che produceva biciclette) e del dolore derivante dal suo fallimento, ma al contempo quale evocazione della superficie della pelle umana, delle viscere, di membri afflosciati e di parti anatomiche con tutto il loro intrinseco portato erotico-sensuale. Ilaria Bernardi, Trentacinque opere di Carol Rama 1942-1997, edizioni Il Ponte, Firenze 2018

Carol Rama, foto di Roberto Goffi

OPERE DISPONIBILI

 

Carol Rama. Nove opere 1942-1976 was last modified: Gennaio 15th, 2024 by