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Tranquillanti

    Giulio Turcato, Ricordo di New York (detail), 1963, galleria Il Ponte, Firenze
    Giulio Turcato, Senza titolo (superficie malata), galleria Il Ponte, Firenze
    Giulio Turcato, Ricordo di New York, 1963, galleria Il Ponte, Firenze
    Giulio Turcato, Tranquillanti (primi anni anni Settanta), galleria Il Ponte, Firenze
    Giulio Turcato, Itinerari, 1970, galleria Il Ponte, Firenze
    Giulio Turcato, Itinerari, 1970, galleria Il Ponte, Firenze
    Giulio Turcato, Itinerari, 1970, galleria Il Ponte, Firenze
    Giulio Turcato, Itinerari, 1972, galleria Il Ponte, Firenze
    GIULIO TURCATO Mostra 2017
    Mostra 2003
    Cataloghi

    Giulio Turcato nasce a Mantova nel 1912. Si forma a Venezia alla Scuola d’arte, al Liceo Artistico e alla Libera Scuola di Nudo, dove in seguito insegnerà disegno alla Scuola di Avviamento Professionale. I suoi primi lavori di nature morte e paesaggi sono del 1926 e la prima partecipazione ad una mostra collettiva risale al 1932. Nel 1937 si trasferisce a Milano: qui collabora come disegnatore con l’architetto Giovanni Muzio e nel 1940 espone in una collettiva alla Galleria Grande. Tra il 1942 e il 1943 torna a Venezia, dove insegna, e partecipa alla XXIII Biennale d’Arte. Nel 1943 si trasferisce definitivamente a Roma e partecipa alla IV Quadriennale. Il 1945 lo vede tra fondatori dell’“Art Club” con  Prampolini, Fazzini, Jarema, Savelli, Mafai, Corpora, Consagra e Perilli. L’anno successivo a Varsavia partecipa all’Esposizione d’arte Italiana Contemporanea e aderisce al manifesto della “Nuova secessione artistica Italiana”. Nel 1947 costituisce con Accardi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerini e Sanfilippo “Forma 1”, primo gruppo astrattista romano, e quindi firma il manifesto del Formalismo. Nel 1948 espone alla XXIV Biennale di Venezia e al II Salon des Beaux Arts a Parigi. Con Quasimodo, Ginzburg, De Grada, Fiore e Treccani è a Varsavia per il “Congresso per la pace”. Nel 1949 tra le molte esposizioni partecipa al XX Century Italian Art al Museum of Modern Art di New York e gli viene dedicata una personale alla Galleria del Naviglio a Milano. Nel 1950 gli viene conferito un premio alla Biennale di Venezia. Nello stesso anno con Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso e Vedova, entra nel gruppo degli “Otto”, con cui partecipa di nuovo, nel 1952, alla Biennale di Venezia. Dalla metà degli anni Cinquanta ha importanti personali alla Galleria del Naviglio di Milano, alla XXV Biennale di Venezia, alla Galleria La Tartaruga di Roma, alla XXIX Biennale di Venezia e al Grattacielo di Milano. Prende parte a una mostra collettiva al Carnegie Institute di Pittsburgh, partecipa al Guggenheim International Award di New York e a Documenta II di Kassel. Nel 1960 entra nel gruppo “Continuità”, attività documentata da diverse esposizioni.
    Nel 1961 alla Galleria Il Canale di Venezia presenta le prime composizioni con Tranquillanti; alla Biennale di Venezia del 1966 propone le Superfici Lunari.
    Degli anni Settanta ricordiamo numerose personali, tra cui quelle alla Schubert di Milano, alla Barozzi di Venezia e Milano, alla Martano di Torino, alla Segno di Roma, ancora alla Biennale di Venezia, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, all’Istituto Italiano di Cultura di New York e al Museo d’arte Moderna di Bucarest. La sua fervida attività espositiva prosegue nel decennio successivo, come in occasione dell’antologica al PAC di Milano e della retrospettiva a alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e successivamente, negli anni Novanta, a Cà Pesaro di Venezia. Dopo la sua morte, sopraggiunta nel 1995 a Roma, le sue opere continuano ad essere esposte in mostre presso istituzioni, musei e gallerie.
    Nel 2012, per il centenario della nascita, è stata allestita al Museo di arte Contemporanea di Roma la mostra Giulio Turcato. Stellare, excursus di oltre venti anni della sua produzione artistica. Nel 2016 al CAMEC di La Spezia si tiene Turcato. Dalla forma poetica alla pittura di superficie.

     

    Aprile 11, 2017 0 comment
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