ZOÈ GRUNI
Cataloghi
metato/metacorpo
Mostra 2009
Biografia

Colloquio tra Zoè Gruni ed Enrico Pedrini in Zoè Gruni Metato, edizioni Il Ponte, Firenze 2008

Enrico Pedrini
La tua attività é molto significativa sia per l’attaccamento alle tue radici culturali che alla natura e al corpo. Questa tua fisicità si esprime in un’originale espressione sempre ricono- scibile, dove molteplici elementi entrano in scena ed interagiscono tra loro. Vorrei ora che tu mi spiegassi meglio i dispositivi attraverso i quali formuli le tue immagini?

Zoè Gruni
L’immagine non è mai nitida inizialmente. Parte spesso da una coinvolgimento emotivo, per esempio da una forma, un’atmosfera, una vicenda intima, un’esperienza, un viaggio, una notizia.
Il desiderio di comunicare con gli altri, mi spinge a fondere le immagini soggettive della mia memoria con le forme comuni della memoria collettiva. Sperimento con il corpo, mi incorporo con l’immagine per poi liberarla nello spazio. E’ l’unico momento in cui ho l’illusione di riuscire a dare un po’ di sintesi al mio caos.